L’urgenza di ridurre le emissioni e il fabbisogno energetico nazionale e le emissioni  è sempre più incalzante ma il governo italiano sembra non intenda investire sull’efficientamento energetico in uno dei settori più impattanti della nostra economia, quello dell’edilizia.

I paesi dell’Unione Europea si sono dati un obiettivo: ridurre progressivamente le emissioni di CO2 del parco immobiliare europeo e raggiungere lobiettivo della totale decarbonizzazione entro il 2050 anche attraverso la riqualificazione del patrimonio edilizio europeo e il miglioramento dell’efficienza energetica.

Per farlo hanno stilato la Direttiva Case Green, in vigore dal 28 maggio 2024: ogni Paese ha il dovere di coniugarla secondo le proprie peculiarità all’interno del proprio territorio.

Il tempo per farlo scade a maggio 2026 ma già entro la fine del 2025 i Paesi devono presentare a Bruxelles il proprio piano nazionale per l’efficientamento del patrimonio immobiliare.

Il 22 luglio 2025 il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge di delegazione europea senza alcun riferimento alla Direttiva in questione.

La mancanza di un quadro programmatico chiaro impedisce ai decisori del settore e a tutti i cittadini di pianificare i propri investimenti a breve e lungo termine nel campo dell’efficientamento energetico degli edifici.

L’edilizia è un settore che ha bisogno di tempo per programmare e avviare i propri processi: normative frettolose e incomplete rischiano di mandare il settore nel caos come è già stato con l’emanazione del Superbonus e tutti i successivi decreti correttivi.

Se non c’è una reale presa di coscienza sull’urgenza del tema energetico non ci sarà tempo per realizzare un concreto programma economico ed industriale che ci permetta di affrontare questa sfida con tutti gli strumenti necessari.